Hurakàn

Venerate la divinità.

Il nome Hurakàn deriva della divinità Maya dio del vento, del fuoco e della tempesta, si crede che tale parola sia stata introdotta dalla lingua spagnola dei primi colonizzatori e fa riferimento alla nota tempesta tropicale. Il filo conduttore che spinge alla realizzazione di questa café racer è quello di avere una moto unica completamente realizzata a mano che sia prima di tutto potente e dalle ottime caratteristiche dinamiche. La forma e la linea del mezzo vengono innanzitutto dettate dalle quote della ciclistica e dall'aerodinamica. Secondo la filosofia FMW una special deve essere guidabile e altamente performante pur rimanendo un oggetto d'arte. L'accoppiata di componentistica Harley Davidson ed MV Agusta è stata appositamente scelta per celebrare non a caso la passata e deludente acquisizione del marchio italiano da parte del colosso di Milwaukee, che nel 2000 aveva fatto sognare nell'immaginario collettivo degli appassionati la realizzazione di possibili motociclette uniche. Non potendo pensare a mezzi motorizzati MV Agusta con scadenti e retrograde ciclistiche e componenti Harley, la Hurakàn inverte le parti e si presenta con un poderoso V Twin dallo stile retrò e dal design iconico con doti da vera racer purosangue italiana.

La base di partenza per la costruzione è un telaio Harley Davidson Shovel del 1968 drasticamente modificato nella culla e nel telaietto posteriore per poter contenere un motore S&S super stock. Il forcellone posteriore è stato allungato e capriato per poter installare un mono ammortizzatore realizzato su misura da Bitubo. All'avantreno è stata installata una forcella Showa di derivazione MV F4 opportunamente tarata al peso della moto. Le piastre di sterzo sono realizzate a mano e ricavate dal pieno. L'impianto frenante prevede due pinze Nissin a 6 pistoncini per l'anteriore e una pinza Performance Machine al posteriore, entrambe stringono dischi costruiti su misura in acciaio inox flottanti.

La propulsione è affidata al poderoso bicilindrico di 1600 cc, la trasmissione prevede una primaria scoperta a cinghia BDL e una finale a catena. Il cambio è di derivazione Softail 1990 con adozione di attuatore frizione idraulico. L'alimentazione è composta da un carburatore Mikuni valvola piatta da 48 mm accoppiato ad un cono di aspirazione in ottone ricavato dal pieno. L'impianto di scarico in acciaio inox comprende due collettori 2 in 1 da 45 mm ed un silenziatore da 60 mm anche esso realizzato su misura. Tutta la carrozzeria e le infrastrutture sono state create in alluminio battuto a mano da 3 mm per sopportare le vibrazioni derivate dal motore. Il puntale ospita il filtro olio e una parte frontale radiante per abbassare la temperatura dell’olio al suo interno, con una capienza di ben 5 kg. Serbatoio, carburante e codino sono composti da due elementi al cui interno sono nascosti elettronica e impianto elettrico. Fanale anteriore di derivazione MV Brutale, cruscotto e commutatori al manubrio Motogadget. La Huràkan è dotata di blocchetto accensione a tecnologia radar. I cerchi sono stati composti su misura con mozzi Harley Davidson, raggi in acciaio inox e canali Morad. La moto è stata realizzata in 6 mesi.

Livello customizzazioni

  • Aspetto 100%

  • Motore 100%

  • Ciclistica 100%

  • Sovrastrutture 100%